BirdLife Svizzera ha designato la Cannaiola verdognola uccello dell’anno 2023. Rappresentante tipica degli habitat umidi con fossati, megaforbie e cespugli di salice, si trova soprattutto sull’Altipiano svizzero nelle zone ripariali di fiumi, ruscelli, laghi e fossati. Gran parte del suo habitat originario è stato prosciugato e distrutto negli ultimi 150 anni. Per promuovere la Cannaiola verdognola occorre, nell’ambito della realizzazione di un’infrastruttura ecologica funzionale, ripristinare i suoi habitat, garantirne la sopravvivenza a lungo termine e assicurarne la qualità.
Ritratto
La Cannaiola verdognola
La Cannaiola verdognola è un passeriforme discreto, un po’ più piccolo di un passero. La parte superiore è grigio-marrone, mentre l’addome è bianco-giallastro. Tipici sono la gola biancastra e il becco appuntito. La specie è solitamente identificata dal suo canto molto specifico che, invece, non passa inosservato!
È molto difficile distinguere visivamente la Cannaiola verdognola dal suo parente più stretto, la Cannaiola comune. Foto: Martin Becker
Una virtuosa dell’imitazione
Il canto della Cannaiola verdognola viene emesso soprattutto al crepuscolo e di notte, benché possa essere udito durante tutta la giornata. Consiste in un flusso quasi ininterrotto di fischi e sibili, intervallati da brillanti imitazioni di altre specie di uccelli: ne sono state identificate oltre 200! La Cannaiola verdognola non si limita ai canti degli uccelli che impara nel nostro Paese, ma imita anche delle specie del sud-est dell’Africa, di cui ha sentito i canti nei quartieri di svernamento o durante la migrazione. Questa ricchezza di imitazioni è unica nell’avifauna europea. L’ascoltatore assiste a un meraviglioso concerto composto da una variazione di richiami e canti provenienti dai siti di nidificazione europei, combinati con voci enigmatiche provenienti dall’Africa.
Questo fossato con megaforbie e bassi cespugli di salice è un habitat ideale per la Cannaiola verdognola. Foto: Mathias Schäf
Fossati e altre zone umide
La Cannaiola verdognola si muove abilmente tra la fitta vegetazione delle megaforbie, dei canneti e dei cespugli di salice, spesso lungo i fossati o le sponde dei laghi. È raramente visibile e di solito rimane nascosta da una folta copertura. Si nutre di insetti che cattura nella vegetazione densa, eccezionalmente al suolo. Il nido viene costruito nella vegetazione strutturata verticalmente con un numero sufficiente di foglie e di ramificazioni trasversali, spesso in formazioni vegetali dominati da ortiche e Olmaria comune. I due partner covano in genere tra tre e sei uova. La Cannaiola verdognola rientra dalle zone di svernamento soltanto a metà o fine maggio, il che la rende una delle ultime specie tra l’avifauna nostrana che ritornano in primavera dall’Africa. Questo è probabilmente il motivo per cui di solito effettua una sola covata all’anno.
La Cannaiola verdognola è in grado di imitare oltre 200 specie, sia europee che africane. Foto: Patrick Donini
Habitat prosciugati e distrutti
Negli ultimi 150 anni, oltre il 90% delle zone umide della Svizzera è stato prosciugato e distrutto. Le parti più asciutte delle paludi sono state convertite in terreni agricoli durante la Seconda guerra mondiale o nel corso di successivi miglioramenti fondiari. La conseguenza è stata che, al di fuori delle zone protette, i siti di nidificazione adatti sono scomparsi dalle zone agricole. Inoltre, poiché gli argini dei fossati vengono spesso falciati troppo spesso e su grandi superfici, numerose covate di Cannaiola verdognola vengono addirittura inavvertitamente distrutte.
Creare nuovi habitat con l’infrastruttura ecologica
Le zone umide in cui si può ancora incontrare la Cannaiola verdognola sono spesso delle aree protette come paludi o zone alluvionali d’importanza nazionale: gran parte della popolazione di Cannaiola verdognola dell’Altipiano dipende da queste aree centrali. Nella Svizzera italiana la popolazione nidificante più importante di Cannaiola verdognola si trova alle Bolle di Magadino con la presenza di una trentina di territori. Il compito principale nella creazione di un’infrastruttura ecologica funzionale è quindi quello di designare ulteriori aree come aree centrali e di assicurarle a lungo termine. Le aree di nuova creazione, così come le aree centrali esistenti, devono essere mantenute in buone condizioni attraverso una gestione differenziata, al fine di preservare a lungo termine la qualità dell’habitat per la Cannaiola verdognola e altre specie pregiate. Ciò significa, tra le altre cose, impedire l’incespugliamento e la comparsa di alberi, preservando invece piccoli gruppi di arbusti e bassi cespugli di salice. Anche i fossati con megaforbie sono habitat preziosi che offrono delle buone possibilità di messa in rete per diverse specie. Dovrebbero essere falciati solo in sezioni a settembre. La vegetazione alta dei canneti e delle megaforbie dovrebbe essere lasciata sul posto durante l’inverno, soprattutto lungo i fossati e nelle aree con un buon apporto idrico, come le depressioni. Da un lato, questo fornisce un habitat importante per altri animali durante la stagione fredda, mentre l’anno successivo permetterà alla Cannaiola verdognola al ritorno dalla migrazione di trovare un mosaico ben strutturato formato da vegetazione nuova e vecchia.
Questo fossato è stato falciato in sezioni, lasciando in piedi una parte della vegetazione durante l‘inverno. Ciò permette alla Cannaiola verdognola di ritrovare un habitat ben strutturato l‘anno successivo. Foto: Angela Kaufmann
Ulteriori informazioni
Materiali
Poster A3 Poster dell'uccello dell'anno in formato A3. Con ritratto della specie sul retro. Gratuito |
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Presentazione di PowerPoint (tedesco) sulla Cannaiola verdognola, su CD per PC e Mac, Fr. 15.- (download gratuito) |