Crisi della biodiversità: il Consiglio federale pubblica il piano dell'inazione

Comunicato stampa di BirdLife Svizzera, Pro Natura e WWF Svizzera del 20 novembre 2024

20 novembre 2024 - Il Consiglio federale ha adottato oggi un Piano d'azione per la biodiversità che non merita il suo nome. Invece di intraprendere azioni efficaci per proteggere le basi della vita in Svizzera, il piano invita a una diffusa inazione di fronte alla rapida estinzione di massa delle specie. Senza misure concrete e con finanziamenti irrisori, questo piano di inazione non potrà purtroppo dare un contributo rilevante alla conservazione della biodiversità in Svizzera.

Il Consiglio federale ha adottato oggi il secondo Piano d'azione per la biodiversità. Questo piano d'azione è deludente da ogni punto di vista. Il suo contenuto non contribuirà in modo significativo alla conservazione della biodiversità in Svizzera. Quella di non pubblicare questo piano d'azione estremamente debole fino a dopo la votazione sull'Iniziativa sulla biodiversità è stata probabilmente una decisione politica.

Una "tigre di carta" invece di misure efficaci
Il piano prevede soprattutto rapporti, studi e progetti pilota - non sono previste risorse per l'attuazione. Anzi: nell'ambito delle misure di riduzione dei costi, il Consiglio federale propone addirittura di ridurre le risorse destinate alla biodiversità. In Svizzera abbiamo un buon livello di conoscenza della biodiversità. Sarah Pearson Perret, segretaria di Pro Natura nella Svizzera francese, sottolinea: “La necessità di agire e le carenze nell'applicazione della legislazione sono ormai note. È necessario porre rimedio a queste carenze, dimostrate e urgenti. Gli studi e i presunti chiarimenti da apportare servono soprattutto a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica”.

Nessuna ambizione di raggiungere gli obiettivi
Nel 2012, il Consiglio federale ha adottato la Strategia Biodiversità Svizzera con dieci obiettivi che sperava di raggiungere entro il 2020. Il primo piano d'azione non ha raggiunto nessuno degli obiettivi, come ha dimostrato la valutazione d'impatto della Confederazione. Questa constatazione avrebbe dovuto portare urgentemente a un miglioramento del piano d'azione. Tuttavia, quello che il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha fatto passare in Consiglio federale è un ulteriore indebolimento. Con questo piano d'azione, nessuno degli obiettivi sarà raggiunto entro il 2030. Il DATEC e il Consiglio federale agiscono in modo irresponsabile.

Risorse totalmente insufficienti
Il piano d'azione prevede poco più di 4 milioni di franchi all'anno. Otto anni fa, la Confederazione aveva calcolato che la sola conservazione dei biotopi di importanza nazionale richiedeva almeno 286 milioni di franchi all'anno. Anche altri compiti, come la biodiversità negli agglomerati e nelle foreste e la conservazione di specie fortemente minacciate, richiedono risorse. Nel complesso, il fabbisogno finanziario effettivo per la conservazione della biodiversità è più di cento volte superiore a quello attualmente previsto. Alla luce degli obiettivi finora mancati, della crescente pressione sulla natura e dell'aumento dei prezzi, dobbiamo presumere che oggi i costi siano ancora più elevati. “Se la Confederazione continuerà ad aspettare prima di adottare misure efficaci, la conservazione della biodiversità e dei suoi servizi diventerà sempre più costosa, un onere enorme per le generazioni future”, sottolinea Thomas Wirth, responsabile del progetto Biodiversità del WWF Svizzera.

“Le risorse finanziarie stanziate per il piano d'azione sono talmente inadeguate da risultare del tutto inappropriate. Sarebbe stato più onesto non adottare un piano d'azione piuttosto che questo piano di inazione”, critica Raffael Ayé, direttore di BirdLife Svizzera.

Un fattore aggravante è il fatto che il pubblico non è stato informato onestamente sul piano d'azione. Negli ultimi mesi si è avuta l'impressione che il Consiglio federale stesse sviluppando un importante strumento per la conservazione della biodiversità. Ora il Consiglio federale non ha mantenuto la promessa fatta all'opinione pubblica.

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